Studi virologici ed immunologici sulle dinamiche delle forme genetiche di HIV, HBV e HCV nella popolazione degli immigrant residenti in Italia
Titolo del progetto: Studi virologici ed immunologici sulle dinamiche delle forme genetiche di HIV, HBV e HCV nella popolazione degli immigrant residenti in Italia
Durata del progetto: Nessun finanziamento, nessun limite di durata
Razionale
Lo studio è un’estensione di progetti precedentemente finanziati.
Secondo i dati dello European Centre for Disease, Prevention and Control (ECDC), i migranti nell’Unione Europea e nell’area economica europea (EU/EEA) presentano un rischio più elevato di infezione da HIV e da co-infezioni correlate all’HIV, quali quelle da HBV e HCV e da Micobatterio della tubercolosi.
In Italia, le stime dell’ISTAT indicano che il numero di immigrati residenti è in crescita stabile da 8 anni e che, all’inizio del 2018, fosse superiore a 5 milioni. Il Centro Operativo AIDS dell’ISS indica che la proporzione di stranieri residenti in Italia con infezione da HIV, sul totale delle infezioni da HIV in Italia, è cresciuta dall’11% del 1992 al 34,3% del 2017. Tra questi, coloro che presentano infezione da HBV sono il 20%, mentre decisamente più bassa è la quota di coloro che presentano infezione da HCV.
I virus HIV, HBV e HCV sono caratterizzati dalla presenza di una grande variabilità genetica, la quale è responsabile dell’estrema diversificazione dei ceppi virali in numerose forme genetiche che possono anche ricombinarsi tra loro. Queste forme genetiche presentano una definita distribuzione geografica, che, tuttavia, è in continuo cambiamento a causa delle migrazioni, viaggi per motivi commerciali e missioni militari. Queste forme possono avere una diversa capacità di eludere la risposta immunitaria dell’ospite e l’azione dei farmaci specifici e possono determinare una diversa velocità di progressione della malattia ed essere differentemente diagnosticate. Inoltre, ogni forma genetica genera varianti che mostrano resistenza ad uno o più farmaci. Pertanto, l’introduzione e la diffusione di queste forme genetiche in una popolazione presenta un problema rilevante di sanità pubblica.
Poiché gli immigrati provengono da aree geografiche dove possono essere presenti forme genetiche di HIV, HBV e HCV differenti da quelle che circolano nella popolazione italiana autoctona è importante attivare una costante sorveglianza mirata a valutare la presenza e le dinamiche delle forme genetiche dei virus HIV, HBV e HCV nella comunità dei migranti e, nello stesso tempo, attuare politiche ed interventi mirati a favorire l’accesso degli immigrati ai servizi del sistema sanitario nazionale (SSN). Infatti, gli immigrati sono ad alto rischio di esclusione sociale e di povertà, fattori che sono associati a un peggiore stato di salute rispetto alla popolazione generale italiana. Inoltre, il ridotto accesso ai servizi dell’SSN da una parte riduce la possibilità di diagnosticare le infezioni da HIV, HBV e HCV e dall’altra favorisce la scarsa aderenza alle terapie per coloro che hanno ricevuto la diagnosi di infezione, contribuendo così a generare varianti dei virus che presentano resistenza ai farmaci specifici.
Obiettivo
Obiettivi del progetto sono:
- Investigare la presenza e la frequenza delle forme genetiche di HIV, HBV e HCV nella popolazione degli immigrati residenti in Italia.
- Attuare politiche mirate all’educazione sanitaria degli immigrati sulle modalità di trasmissione e di prevenzione di questi virus e alla sollecitazione ad utilizzare i servizi del SSN.
Tipo di studio
Il CNAIDS coordina un network di 12 centri clinici presenti sul territorio italiano. Nei centri clinici vengono raccolti campioni biologici da immigrati, nell’ambito dell’ordinaria routine di visite e dopo accettazione di un consenso informato. In questa occasione la persona (sia, abbia o non abbia aderito allo studio) viene informata sui meccanismi di trasmissione dei virus da HIV, HBV e HCV, sui comportamenti da attuare per impedire questa trasmissione e sulla possibilità di cure esistenti per trattare le infezioni da questi virus.
I campioni biologici raccolti da immigrati HIV-positivi sono utilizzati per:
- Testare la presenza di markers di infezione da HBV e HCV.
- Investigare le forme genetiche di HIV, e, per coloro risultati positivi ai markers di epatite, anche delle forme genetiche di HBV e/o HCV tramite analisi filogenetica delle sequenze di questi virus ottenute dopo amplificazione e sequenziamento del loro genoma o di parti del loro genoma.
- Valutare la presenza di eventuali varianti di resistenza alle terapie e identificare le mutazioni che determinano questa resistenza.
Risultati attesi
Sulla base di progetti precedentemente finanziati e conclusi, abbiamo raccolto campioni di plasma e cellule da oltre 500 immigrati HIV-positivi, i quali sono stati informati sui rischi di trasmissione del virus HIV e dei virus HBV e HCV associati all’infezione da HIV e sulle modalità di prevenire la trasmissione di questi virus. Quasi 200 di questi individui sono stai caratterizzati per la forma genetica del virus HIV infettante. I risultati hanno evidenziato la presenza di un elevato numero di sottotipi di HIV e di forme genetiche di ricombinazione tra due o più sottotipi, non comuni nella popolazione italiana autoctona.
Responsabile del progetto: Stefano Buttò (stefano.butto@iss.it)
Dipartimento/Centro: Centro Nazionale per la Ricerca su HIV/AIDS